- Dal Paesaggio sonoro a una Partitura grafica (Classe 1B) -
Autori: Delia Zoli, Laura Passarini, Maria Vittoria Rovighi, Giulia Berti



Una delle attività che la Prof di Musica Roberta De Piccoli ci ha proposto nel corso dell’anno scolastico ha avuto come obiettivo imparare a leggere e a comporre una partitura per orchestra. Per raggiungere questo scopo ci sono state assegnate delle consegne per gradi. Abbiamo registrato 3 minuti di un’ambiente sonoro a nostra scelta e, dopo averlo analizzato, abbiamo scelto dei simboli che rappresentassero ciò che si poteva riconoscere dall’ascolto. Poi abbiamo realizzato una legenda, nella quale abbiamo inserito la definizione di ogni simbolo:

- Timbro > sorgente sonora
- Altezza > suoni gravi e suoni acuti
- Intensità > suoni forti e suoni deboli
- Durata > il tempo della registrazione e di ogni suono/rumore identificato

I simboli sono serviti a costruire in un secondo momento una partitura vera e propria, per la quale abbiamo utilizzato gli elementi musicali già analizzati e ne abbiamo prodotto degli altri per una sezione più personale di 1 min. e mezzo.
Il risultato che dovevamo ottenere era la realizzazione di un sogno con tema rappresentativo un bosco, reale o fantastico, in un ambiente quotidiano. I nuovi suoni del sogno dovevano essere proposti considerando le esperienze della gita d’inizio anno e l’uscita al Museo delle Percussioni. Questo lavoro è stato bello perché ognuno ha potuto esprimere la propria creatività, lavorando in modo originale e dimostrando la capacità di ciascuno di noi d’interpretare un suono mostrando il proprio modo di essere e le proprie idee.


Giuli Berti - partitura

Gaia Mercadante - Partitura su carta da lucido: lato A ambiente reale, lato B sogno; i due lati della scrittura si sovrappongono così come nell’esecuzione: “La TV ho pensato potesse fare da sottofondo musicale al mio sogno. Le voci le ho fatte diventare cinguettii di uccellini. I mobili che si spostano degli alberi che cadono. I giochi di mia sorella dei passi. La centrifuga della lavatrice un vento fortissimo. Infine, la doccia è diventata il dolce suono di un cascata”.)